MotoGP, Marquez è campione del mondo: 9° titolo mondiale per lo spagnolo, 7° nella classe regina

Marc Marquez si laurea campione del mondo per la nona volta nella sua carriera, proprio come Valentino Rossi. In MotoGP, è il titolo numero 7 per il 93. Stagione dominata, ma senza veri rivali

Marc Marquez, 32 anni compiuti a febbraio, è il nuovo campione della MotoGP per la stagione 2025. Per lo spagnolo di Cervera si tratta del 7° titolo mondiale nella classe regina, il nono complessivo, proprio come Valentino Rossi, contando la vittoria della 125 nel 2010 e della Moto2 nel 2012.

MotoGP, Marquez è campione del mondo: 9° titolo mondiale per lo spagnolo, 7° nella classe regina

Mancava solo l’ufficialità, ossia uscire da Motegi con 3 punti guadagnati sul fratello Alex.

Marc Marquez si è laureato campione del mondo per la nona volta nella sua carriera, proprio come Valentino Rossi.

Il primo titolo 15 anni fa, nel 2010, quando vinse l’allora 125; poi nel 2012 si laureò campione del mondo in Moto2 e successivamente i 7 successi in MotoGP, di cui 6 (2013, 2014, 2016, 2017, 2018, 2019) con la Honda e 1, quello di questa stagione, con la Ducati ufficiale.

Todo Rojo“, soprannome coniato da Guido Meda dopo le prime vittorie di questa stagione, ha dominato il campionato 2025 con una superiorità imbarazzante. Nessun avversario è stato in grado di tenergli testa, a partire dal compagno di box Bagnaia.

Infatti, Marc, ha vinto il mondiale con ben 5 gare di anticipo, 10 se si contano anche le sprint races. 11 gran premi e ben 14 sprint vinte dal 93. Numeri da capogiro.

Chiaramente le statistiche contano, ma fondamentale nella narrazione sono anche gli avversari, che, come detto, sono stati pressochè inesistenti.

I 2 piloti che avrebbero dovuto tener testa al 93 sarebbero dovuti essere, in particolare, Martin e Bagnaia. Ma la loro è stata una stagione davvero deludente.

Marquez campione del mondo, ma senza avversari: Martin e Bagnaia quasi inesistenti

Nella vittoria del campionato di Marquez pesano, dunque, le “assenze” pesanti di Jorge Martin e Pecco Bagnaia.

Martin è stato condizionato da continui infortuni durante la stagione, ultimo l’incidente nella sprint race di ieri a Motegi nel quale si è procurato la frattura scomposta della clavicola destra.

Un campionato iniziato in salita dopo essere salito in sella all’Aprilia: primo infortunio nei test a Sepang, poi una caduta in bici durante un allenamento ne ha compromesso il rientro. Recupero per il gp del Qatar e nuovo infortunio dopo una caduta in gara che ne ha compromesso definitivamente la stagione, prima dell’ultimo ko.

A questo va aggiunto anche il feeling mai sbocciato con la moto di casa Noale, tant’è che inizialmente, Jorge, aveva chiesto la rescissione anticipata del contratto. Cosa che, però, non è avvenuta.

Se per Martin il discorso è circoscritto soprattutto ai problemi fisici, per Bagnaia, invece, il tema è più complesso.

Pecco e la Ducati Desmosedici Gp 25 non sono mai andati d’accordo, a differenza della 24 con la quale aveva ottenuto ben 11 vittorie nei gran premi.

Che tra il 63 e la Rossa di questa stagione non fosse amore era cosa annunciata dai test di Sepang.

Voci insistenti nel paddock affermavano che la moto sarebbe andata bene a Marquez, capace di guidare anche sopra i problemi e con un avantreno spesso “ballerino“, e che Ducati avrebbe seguito la direzione proprio del 93.

Pecco, che da sempre basa la sua guida su un anteriore solido che gli permette di entrare forte in curva, ha sempre lamentato la scarsa fiducia nella frenata e il suo stile di guida ha reso complicato la guida di questa Ducati.

Durante tutta la stagione ha cercato una quadra, visti i risultati deludenti, per non dire imbarazzanti.

La soluzione trovata dopo i test di Misano con la supervisione di Stoner sembra essere arrivata con il ritorno a specifiche 2024: sulla sua moto, infatti, sono state montate forcella e forcellone della passata stagione.

Solo le prossime gare, però, daranno una risposta definitiva.

Marquez campione del mondo, scelta giusta quella di Ducati di puntare sul 93 per questa stagione?

La domanda, un po’ amletica, è sorta spontanea a tutti gli appassionati di MotoGP: la Ducati ha fatto bene a scegliere Marquez come compagno di Bagnaia?

A giudicare dai risultati, la risposta è certamente sì. Lo spagnolo ha vinto il mondiale, quindi la mossa di Ducati è stata perfetta.

Ma se si va un po’ più in profondità, la risposta non è così scontata. La mossa della casa di Borgo Panigale ha fatto molto discutere ed è stata giudicata da molti come strategia economica e di marketing.

Nel box era già presente la punta di diamante, ossia Bagnaia. Il 63, infatti, è stato colui che ha riportato al vertice Ducati, le ha permesso di vincere 2 titoli mondiali 15 anni dopo l’ultimo mondiale vinto da Stoner (2007).

E allora perchè “oscurare” Pecco, pilota per altro italiano e considerato erede di Valentino Rossi, a vantaggio di Marquez? Perchè non puntare ancora sul binomio “made in Italy“? O perchè non dare l’opportunità a Martin, dopo il campionato vinto la passata stagione?

Una risposta esatta probabilmente non c’è e non ci sarà mai. Forse, appunto, solo strategia di marketing ed economia.

L’unica cosa certa è che Marquez è tornato sul tetto del mondo e lo ha fatto nella terra del Sol Levante.

MotoGP, Marquez è campione del mondo: 9° titolo mondiale per lo spagnolo, 7° nella classe regina

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